Città di Merda, Gente di Merda
La Psicologia Architettonica del Paesaggio (ramo della Psicologia Ambientale) è la scienza che si occupa di studiare l'interazione tra l'individuo e l’ambiente nel quale vive e di proporre un'idea di progettazione ambientale che tenga conto delle caratteristiche cognitive, affettive, comportamentali e motivazionali di coloro che ‘abitano’.
Il presupposto da cui essa muove è che l’architettura influenzi gli stati emotivi delle persone che la ‘abitano’, forgiandone il carattere e finanche la visione del mondo. Ovvero, come in maniera perfetta riassunse Winston Churchill, “Noi diamo forma ai nostri edifici, che a loro volta ci formano”.
Sono alcuni anni che il famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi, per pure personali velleità elettorali, va ripetendo come un mantra che “Latina rappresenta un’unicità nel mondo ed io penso che debba essere celebrata come patrimonio dell’Umanità” (clicca QUI per leggere) - celebrandone la sua architettura razionalista - senza che ci credano nemmeno gli stessi latinensi che, difatti, non ricambiano le sue interessate lusinghe con il loro voto: nelle recentissime elezioni comunali dell’aprile 2023, Sgarbi era candidato nella lista di Fratelli d’Italia e nonostante il risultato a valanga di quella lista è arrivato addirittura nono con solo 287 preferenze (non risultando quindi eletto in Consiglio Comunale) nonostante le sua visite a Latina ed Aprilia farcite dalle anzidette elargizioni di lusinghe. (clicca QUI per leggere)
Detto questo, cosa mai ci si potrebbe aspettare da una città che, dal punto di vista architettonico, può essere - senza correre rischio di smentite - annoverata tra le più orribili e nel contempo squallide (il che rappresenta un bel record) d’Italia, qual è Latina? Esattamente quello che spesso purtroppo si è costretti a sperimentare qualora ci si relaziona con i suoi abitanti. Per carità, senza fare ovviamente mai di ogni erba un fascio anche se quella è una città di fondazione che ha avuto origine proprio dal Fascio. Quindi tirando via qualche filo d’erba possiamo asserire senza remore: città di merda, gente di merda.
Non posso esimermi dal ringraziare me stesso per essere fuggito in tempo da quel orripilante centro urbano perchè, con tutta probabilità, sarebbe alla lunga stato in grado di esercitare la sua azione di abbrutimento anche nei miei confronti.
Nonostante io odi profondamente Wladimir Putin come qualsiasi altro dittatore di ieri e di oggi rivedrei molto volentieri il mio giudizio su di lui se prendesse per bene la mira sulle coordinate: 41°28′02″N 12°54′13″E.
Vai Wladimiro mira per bene che, nel caso, mi dichiaro assolutamente pronto a rivalutarti storicamente utilizzando (a mo’ di nemesi) il medesimo assunto che viene di solito usato proprio in riferimento a questa zona d’Italia: “Putin ha fatto anche cose buone”.
Mussolini, viceversa, no di certo alla luce di quanto sopra: sarebbe stato decisamente meglio anche che non avesse portato a compimento quella bonifica. Non ne ha azzeccata nemmeno una, insomma.
