FIABA DI UN PENSIERO CONSAPEVOLE (evocare la Libertà di Sognare)

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Nelle notti insonni mi sono ritrovata naufraga solitaria. La mia Barca aveva subìto l'Avaria del Sogno.
Con lo sguardo ho perforato il Vuoto e rattoppando il Nulla con Pezzi di Puzzle che si componevano e si scomponevano a ritmo delle mie Pulsioni più Astratte, ho interrotto gli incubi in attesa della Ripresa delle Trasmissioni Oniriche.

La Corrente di Deriva mi ha poi spinto sino ai Lidi della Penisola che Non C'è.
Approdata su questa terra strana ed informe, dalla materia vaga ed inconsistente, ho vagato irrequieta alla ricerca di un segno.
Ho fermato la Realtà per strada, come fosse una battona, tanto per farci quattro chiacchiere.
Mi ha fornito l'indirizzo della Verità. Ho vagato poi ancora e nella Statica Dinamica della Quinta Dimensione ho potuto passeggiare nel Bosco Virtuale del Dibattimento Filosofico.
Ho incontrato un NeoSocrate, il Presidente, l'UNICO, si faceva chiamare, che colloquiando con i suoi adepti, mi ha introdotto alla Consapevolezza della Schiavitù, già presente nei miei circuiti neuronali, ma mai gridata, sempre sussurrata. Ha acceso i miei Lobi Frontali attraverso un processo Meta-Meieutico di Desaturazione Mentale. Altri naufraghi insonni si erano nel frattempo avvicinati incuriositi.

In poco tempo, come per partenogenesi il Drappello iniziò a moltiplicarsi.
Il sogno evocato coralmente, verbalizzato ed espresso nella sua dualità, ci sgravava così dal peso della realtà che quotidianamente ci opprime.
Come un Mantra, la litania cybernetica si è diffusa, notte dopo notte, giorno dopo giorno, dalle Torri Virtuali, chiamando a raccolta tutti Coloro che inseguivano la Stella, la Luce del Dubbio.

Oggi siamo Popolo e dalle ceneri di Babilonia siamo sorti come Arabe Fenici. Al cospetto del Consapevole Pensamento ci siamo flessi. Malgrado fosse una posizione a noi ben nota, la replica dell'atto ha reso estrema nobiltà all'antico gesto. Supini, proni su ginocchia inferme, siamo pronti a perseguir la favella. La favella di un Popolo che lieto d'esser Schiavo, consegna al Sol Nascente il suo Awwwenir! Che fischi il wento, o che infuri la Bufera, saremo Noi, con un gran Sospir, a conquistar la Rossa Primavera!”

L’interpretazione metaforica della fenomenologia sociale si rivela in tutta la forza liberatrice, rilasciando onde endorfiniche, prezioso nutrimento della resistenza passiva alla violenza a bassa intensità a cui tutti siamo costantemente sottoposti.
Abbiamo innalzato le barricate al Nulla Vero ora non ci rimane che riprenderci la Bastiglia dell’Irrealtà. Attraverso Sistemi avanzati di Metafora, Protocolli operativi per una Metafora consolatrice, la Metafora coglie l'Essenza delle Cose.
Per Freud il Sogno è la Metafora dell' IN-conscio. Il Non Detto. Il Taciuto. l'Inascoltato. Metafora come contrasto alla banalità.
Metafora dello spazio.
Metafora della rivoluzione.
Metafora dell'esistenza.
Metafora dell'(ig)noto.
Metafora di una realtà paralizzante.
Metafora dell'evidenza.
Metafora delle Metafore.
Meta-Me. Meta-Voi. Meta-Noi.
La società non ci sta attorno, ma dentro.
Buona Metafora a tutti gli Schiavi Consapevoli!

Il Ministro per la Delazione del Popolo della Schiavitù
Emanuela Glavina