Il Sofffione Bora(lu)cifero
Reggio Emilia
1983-19??
Arte & Poesia & Fumetti & Comunicazione
Il Sofffione Bora(lu)cifero nr. 1 (settembre/ottobre 1983) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]
Il Sofffione Bora(lu)cifero nr. 2 (12 maggio 1984) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]
Il Sofffione Bora(lu)cifero nr. 3 () --> PDF [clicca qui per scaricarlo]
Non si tratta di una fanzine bensì di una rivista Trimestrale di "ratrella(te) libera(te)".
La redazione era composta da proletari e comunisti detenuti.
"Il Sofffione non è solo l'espressione "culturale" del proletariato detenuto, ma è uno strumento accessibile a chi si pone in antagonismo al modo di produzione capitalistico: con la lotta, la ricerca, e l'espressione di linguaggi trasgressivi. Proprietario (per legge): Solli Vincenzo". (n.d.r.: note interne della rivista)
L’introduzione del numero zero fu di Renato Curcio che, però, si volle firmare "alcuni compagni detenuti a Palmi".
Tra gli ideatori de Il Sofffione Bora (Lu) Cifero - che nacque nel 1982 sulle colline reggiane e raccoglieva i componimenti poetici e letterari dei brigatisti in carcere che venivano inviate ogni giorno alla casella postale 271 della rivista - vi fu Solli Vincenzo.
"Vincenzo Solli, classe ’48 – uno dei leader della contestazione reggiana nel ’77 – è stato storico attivista della sinistra alternativa a Reggio Emilia, città nella quale era arrivato dalla Romagna alla ricerca di una realtà comunista, su Radio Tupac (*), a fine anni 70, conduceva una rubrica domenicale con il nome Lupo della Steppa. Vincenzo aveva gestito un banco d’abbigliamento a Reggio Emilia in piazza San Prospero, ma negli anni non aveva mai smesso di lottare per gli ideali nel quali credeva. Passava dagli amici a raccogliere abiti usati che raccoglieva nella bottega di via Secchi per poi distribuirli ai poveri; il primo maggio era in piazza con un banchetto di libri, a rappresentare orgogliosamente l’editoria alternativa". (da "Il Resto del Carlino" del 15 agosto 2023, giorno della sua scomparsa)
Il Sofffione Bora(lu)cifero con il suo direttore Vincenzo Ruggiero, come già Stampa Alternativa di Marcello Baraghini (ne abbiamo parlato QUI con lui) (ma anche "A-Rivista Anarchica"), si rendeva disponibile a fornire "copertura legale" a diverse fanzine per ovviare al pericolo che queste incappassero nel reato di "stampa clandestina" - come previsto dalla Legge nr. 47/1948 - mettendo a disposizione la sua "Direzione Responsabile" e, pertanto, permettendole di essere pubblicate come "supplemento". Tra queste vi furono "Punkaminazione" e "Idola Tribus".
(*) RADIO TUPAC / RADIO TUPACK: emittente di Reggio Emilia nacque nel 1977 per iniziativa di Claudio Grassi e di altri attivisti della sinistra, si distinse per la controinformazione ma dovette chiudere i battenti già nel 1979. La radio venne chiusa, gli impianti sequestrati, l’accusa era quella di apologia di reato, Grassi ha precisato sul suo blog: “si facevano trasmissioni che denunciavano le gravi condizioni in qui vivevano nelle carceri italiane i detenuti politici, noi fummo tutti denunciati. Non ci perdemmo d’animo e dopo pochi mesi aprimmo Radio Popolare che continuò a fare un lavoro di controinformazione”.
WEBGRAFIA ESSENZIALE:
"I pensieri dei detenuti politici in epistole" (da Il Manifesto) [clicca QUI per leggere]