FANZINE

Tempi Moderni

CITTA'

Ferrara

ATTIVITA'

1986-1987

Genere

Post Punk

tempi moderni fanzine

Tempi Moderni nr. 0 (1986) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]

Tempi Moderni nr. 1 (198?) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]

Tempi Moderni nr. 2 (1987) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]


Ricevo e con grande piacere pubblico questo ricordo di uno degli autori di Tempi Moderni Paolo Roncati (già Radio On, Thin Line Men, Medicine Show poi fondatore, cantante e chitarra dei Lost Weekend):

"Avevamo tutti tra i 16 e i 17 anni. Non avevamo un ruolo preciso nella società (e nemmeno nelle nostre classi al liceo) ma sapevamo che c’era tutto un mondo di cui nella piccola e provinciale Ferrara si parlava davvero poco. Certa letteratura, certa poesia e soprattutto quella musica. Non solo il rock veramente underground ma piuttosto tutti quei suoni che stavano uscendo soprattutto dagli USA e che per noi avevano la dignità per diventare di massa al posto del pattume che passava per radio (i REM non erano underground e nemmeno Costello o gli XTC e allora perché non ne parlavano tutti?).Non c’era spazio per fare una roba troppo di nicchia come quelle figate assurde sul garage che giravano all’epoca, saremmo stati totalmente invisibili nella Sleeping City (cit. Intelligence Dept.). Dovevamo allargare un pochino lo spettro per ricomprendere più argomenti e artisti possibile. E saremmo risultati comunque dei reietti, queer ante-litteram, nonostante tutto. Bene così! Il rischio di rifare Rockerilla o il Mucchio Selvaggio lo capivamo ma volevamo dire la nostra e che qualcuno se ne accorgesse però e così, in 4 (più la mia mamma) ci siamo messi a lavorare. Mentre iniziavamo anche a suonarla quella musica oscura. Alessandro (Bardella n.d.r.) aveva una discografia da fare invidia a Claudio Sorge e Federico Guglielmi. Cristian (Sacrato n.d.r.) ed io avevamo le cassette di quella sua collezione, qualche disco bucato comprato da Nannucci a Bologna o per corrispondenza da Sweet Music. Ma sempre con parsimonia: i dischi erano quasi tutti di importazione e quindi inavvicinabili… poi ascoltavamo un paio di radio locali e raistereonotte. Quella era l’enciclopedia di base. L’idea era anche mettere dentro qualche cosa originale come ad esempio racconti o fumetti (la scelta era delegata a Riccardo (Lenzi n.d.r.) che leggeva come non ci fosse un domani e ci guidava tra Chandler, Burroughs, Pynchon e Tondelli). E senza vergogna, lo abbiamo fatto. Per uscire col n. Zero abbiamo chiesto aiuto a Stampa Alternativa e a Luci della Città. Due persone meravigliose come Stefano Tassinari (Luci della Città | Mensile di Informazione, Cultura e Spettacolo) e Marcello Baraghini (“non mi interessa cosa ci scrivete dentro ma provate ad evitare di farmi arrivare la polizia a casa”) (clicca QUI per approfondire) ci hanno instradato per le cose pratiche, per quelle più formali e anche per quelle economiche (“dovete andare a chiedere un contributo a quelli che la pensano come voi, se esistono”). E con mia mamma che si smazzava la macchina da scrivere e le colonne perfette da incollare sulle pagine bianche ci siamo riusciti! Così siamo riusciti a farne 3. Non molto in senso assoluto. Ma enorme per noi che volevamo cambiare il mondo. E forse il nostro lo abbiamo anche cambiato. Tempi Moderni è uscita con 3 numeri come supplemento a Stampa Alternativa tra il 1986 e il 1987. Si parlava di musica italiana e internazionale con qualche idea strampalata di arte alternativa. Tutto in bianco e nero anche se solo l’ultimo numero è stato davvero fotocopiato (gli altri erano roba seria, fatto in tipografia). Non ha venduto quasi nulla ma ci ha fatto conoscere tante persone eccezionali e ci ha fatto amare la musica sempre di più."


WEBGRAFIA ESSENZIALE:


Paolo Roncati su Discogs [clicca QUI per leggere]

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