CONCEPT

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In questo estenuato errare in un paesaggio culturale desertificato nel nome di un Pragmatismo declamato come ineluttabile dinanzi alla morte degli schemi ideologici totalizzanti e che, altresì, è stato scientemente riempito dal cocktail del prodotto dell'apparenza televisiva magistralmente shakerata con l'alimentazione forzata e strumentale dei resti delle ideologie già seppellite nel secolo scorso si è deciso di avviare il Sistema Operativo: "Sublim_Azione".


Il caricamento di una interfaccia grafico/scenica ipersurrealizzata dalla mitopoietica di un web-psicodramma ci porta ad immergerci in un Processo Catartico Quintodimensionale disegnato dalla fusione delle diverse "cariche elettromagnetiche" accese: dalla sociologia al web, dall'analisi sociopolitica al teatro, dal sogno alla scrittura, dalla filosofia alla musica.
La rappresentazione parossistica del già esacerbato fenomeno della "Personalizzazione della Politica" (veggasi il "personaggio" del Presidente, l'Unico, rappresentazione, in definitiva nemmeno troppo distorta, del bisogno collettivo "di ritorno" della figura del Leader); del suo parallelo svuotamento di quei Valori che originavano dal dialogo sui "Massimi Sistemi", nella concezione della politica come Weltanschauung, in una palpabile regressione verso l'oclocrazia; di certo fideismo manicheo che pervade lo spazio di internet.


L'obiettivo è puntare i mouse, sotto il controllo vigile del nostro apparato cognitivo, verso quella "vittoria nella similitudine" di kafkiana memoria che forse, sola, può rappresentare la piattaforma dalla quale poi tuffarsi in qualche rivincita nella realtà.
Una critica spietata praticata a mezzo tecniche di "infiltrazione" negli stili mediatici dominanti, nell'acquisita consapevolezza che lo 'spot' e lo 'slogan' sono ormai i plug-in precipui, se non esclusivi, mediante i quali si attivano i nostri gangli neuroricettivi e che, quindi, risultano dei funzionalissimi Cavalli di Troia.
La messa in scena di un rito mitopoietico in grado di sbatterci brutalmente in faccia le nostre più profonde responsabilità andando ad accendere, come solo l'esperienza estetica può, il nostro più intimo e recondito sentire e, quindi, offrendo una possibilità di sviluppare "coscienza".
Una critica senza quartiere rivolta verso i soli veri responsabili dei mali dell'epoca in cui viviamo: noi stessi. Nel far proprio, senza la minima riserva, il concetto che ci musicò De Andrè: "per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti".

--------> SUBCONCEPT (ROM)