Fru Aut: partiamo dal nome che (almeno in me) ha suscitato immediata e violenta curiosità. La spiegazione ce la dà Uber medesimo rimandandomi al link della descrizione della loro Pagina Facebook (clicca QUI): in breve, alla prima versione della band (1979/1982) fu dato il nome di Io che poi fu cambiato in AUT AUT (secondo periodo: 1983/1985) ed infine (nella terza "fase" dal 1985-1995) - anche per evitare problematiche relative a facili omonimie - “si decise di fondere la determinata durezza di AUT AUT con l’idea di stato confusionale generato da un termine come FRU FRU”.
Paul Shiva: Ciao Uber, ci racconti chi erano i Fru Aut?
Uber Cavalli: All'epoca eravamo un gruppo molto strumentale di ispirazione decisamente Neu! e rock sperimentale tedesco (il seminale krautrock n.d.r.) mischiato alla new wave. Spesso ci trovavamo sul palco con i Qfwfq (clicca QUI per info) e così nacque una amicizia con Vinicio, il loro cantante, che accettò di collaborare alla realizzazione del nostro primo demotape ufficiale. A quei tempi gli studi di registrazione costavano molto ma, fortunatamente, lui ne conosceva uno buono ed economico a Venezia! Partimmo quindi portando gli strumenti e caricandoli sui traghetti con i turisti che ci guardavano esterrefatti sia per la situazione, diciamo, inconsueta ma anche perché Vinicio è sempre stato un vero personaggio, non era possibile non notarlo. Ricordo che il fonico dello Studio, Ermanno, rimase sconvolto dal suono che producevamo, per la sua assoluta diversità rispetto a quello che era abituato a registrare di solito. Mangiavamo in una pizzeria consigliataci da lui ed il menu era rigidissimo: pizza, acqua e caffè, guai a sgarrare altrimenti costava troppo! Dovendo fare i pendolari fummo assolutamente velocissimi a registrare, lo facemmo praticamente dal vivo per non spendere troppo. Fu un'esperienza divertente e molto gratificante. Quel nostro esordio uscì nel 1985 e lo intitolammo semplicemente “Fru Aut”. Riuscimmo anche a farlo girare abbastanza e, devo dire, ebbe assolutamente un buon riscontro, anche di critica. Poi, subito dopo la pubblicazione del demo, Vinicio partì per Londra ed il bassista Gino (Morello n.d.r.), a cui avevo insegnato a suonare ci lasciò per suonare con un'altra band: i Vendicators. Noi comunque continuammo ad andare avanti duri e puri: arrivò la Paola (Zisa n.d.r.) alla voce e al sax e poi Icio (Maurizio Prendina) al basso.
Paul Shiva: Hai parlato di Vinicio, cantante dei Qfwfq... si tratta di Vinicio Mazzini se ho ben capito. Fu lui, quindi, a cantare su questo vostro primo demotape su audiocassetta con 4 brani tra cui "Verderame" che compare anche su su “Partitura Incompiuta (per Pianola meccanica)", giusto?
Uber Cavalli: Si ed ora Vinicio è tornato a collaborare con noi a distanza, da Londra!
Paul Shiva: Per capire meglio… i Fru Aut si sono sciolti (se è successo) quando? Ed adesso avete ripreso il filo interrotto in qualche modo?
Uber Cavalli: Ci sciogliemmo nel 1994 appena uscito il nostro secondo LP “A Sangue Freddo”. Gianni (Mec) e Icio formarono Gli Spietati, io Paola e Gigi The Scary Monsters. Poi creammo I Les Gresidents è gruppo parallelo di ironico free rock. Io ho collaborato con i grandi amici Plasticost e molti altri gruppi. In realtà siamo sempre rimasti amici e uniti. Non ci siamo mai persi di vista. Nel 2018, quando Gianni Mec Nichele (con me e mio fratello fondatore degli Io, poi Aut Aut ed infine Fru Aut) è tornato stabilmente a casa dopo aver girato il mondo per lavoro, abbiamo infine creato i Fru Aut Zwei progetto di improvvisazione assolutamente 'aperto e libero'. Gianni che fu il primo batterista dei Plasticost oggi è il nostro tastierista. Con Elio (anche lui ex dei Plasticost, nei quali suonava il basso) che oggi vive in Francia collaboriamo anche spesso come Anastasios.
Paul Shiva: Io sto cercando di raccontare la storia della subcultura punk muovendo da quella che definisco una (sotto)provincia, con l'inquadratura di partenza di chi, come me, era non solo culturalmente ma finanche geograficamente marginale. Quindi con un’ottica ed un focus indirizzato maggiormente su tutto ciò che è più o meno rimasto sommerso in quel liquido amniotico della subcultura nata dal punk, ‘perdente’ per destino di vocazione insomma, perché bisognava che così fosse. Quindi con un occhio verso il vero underground quello che doveva rimanere (e sarebbe rimasto) tale per aver senso. Concetto che credo possa essere assimilabile proprio a quel “duri e puri” che hai espresso , che non vuol dire assolutamente “integralismo” creativo anzi l’esatto contrario, secondo me. Sono convinto che per essere “duri e puri” bisogni contestualmente essere eclettici, mutevoli, inafferrabili…
Uber Cavalli: Noi abbiamo cercato di fare quello che ci veniva con sincerità. Non abbiamo mai sognato di sfondare. L'importante per noi è sempre stato divertirsi. La musica mi accompagna da sempre. Oggi ci troviamo con Icio, Gianni, Roni (batterista dei Plasticost) e verrà Elio da Lione! Improvvisazione pura e divertimento. Si registra e se c'è qualcosa di buono la pubblicheremo come Fru Aut Zwei sul nostro canale YouTube.
Paul Shiva: Gigi in questa foto che mi hai inviato ha un “non so che” che mi ha fatto pensare subito al mitico Zappi… credo che l’accostamento non possa non fargli piacere;-). Ho visto i Faust qui a Bologna a dicembre: grande concerto. Impressionanti.(clicca QUI per guardare)
Uber Cavalli: Si sempre duri e puri.
Paola Zisa: su YouTube trovi l'ultimo progetto di collaborazione nato da Mec e che ci ha coinvolto tutti (oltre me, Uber, Gigi, Icio, Vinicio, Elio). Si tratta di una "longsong" di 54 minuti divisi in 12 basi, come fossero 12 brani ma uniti, in cui, a partire dalla base suonata da Uber di basso e batteria, ciascuno ha pensato ed eseguito una propria versione, originando ciascuno la propria personale "longsong ", con effetti differentissimi! Le trovi tutte nella playlist sotto vari nomi (progetto chalet, longsong, progetto Mec con titoli diversi).
Ecco i link al progetto di cui ci ha parlato Paola:
-> Fru Aut Zwei - Reading Charles (MEC VERSION)
-> Fru Aut Zwei: Pissing match project (versione di Paola)
-> fru AUT zwey featuring Mr Sans Sens (Versione di Elio)
-> Gigi: Canson longa (Fru Aut Zwei - progetto chalet - versione di Gigi parte 1) 2024
-> La versione di Vinicio (Qfwfq) i vari brani li trovi nella playlist
-> Fru Aut Zwei: Chalet (marzo 2024 - progetto di Mec versione di Uber Cavalli)
Paul Shiva: Ascoltando i Fru Aut di quarant'anni fa e subito dopo i Fru Aut Zwei di queste longsong non posso che concludere che siete riusciti ad essere assolutamente "eclettici, mutevoli ed inafferrabili" riuscendo a creare quella personalissima - per questo assolutamente pregevole - rielaborazione (mi viene sinteticamente da definire come "fruautrock!") di tutte quelle ispirazioni che esplicitamente ringraziaste nell'interno di copertina del vostro "A Sangue Freddo": da Ludwig van Beethoven ai Dead Kennedys, passando per quasi tutti gli artisti più innovativi (quindi spesso anche più destabilizzanti) della storia della musica (non rock tout court). Grazie Uber e Paola per la stimolante chiacchierata!
Da sx a dx: Maurizio Icio Prandina - Roni Alessi (batterista dei Plasticost) - Uber Cavalli - Paola - Gianni Mec Nichele (al mixer).