Riceviamo e con piacere pubblichiamo questo ricordo degli EX EX di Sabaudia (LT) ovvero Giorgio Calderan (basso, chitarra e tastiere) e Antonio D'Agata (tastiere e percussioni).
"A Sabaudia in quegl'anni non c’era nessuna scena. Tutto si svolgeva all’interno di un garage dove si suonava (Giorgio), si strimpellava (io) e dove si parlava dei nuovi dischi che erano usciti. Ci siamo conosciuti in modo fortuito. Avevo registrato una cassetta per un mio amico, Fausto, con alcune delle cose che sentivo in quel momento: Simple Minds, Human League, Soft Cell, Japan, Ultravox. Cose più fruibili, in verità, alternate però ogni tanto anche da Bauhaus e Killing Joke. La cassetta capitò in mano a Giorgio che chiese chi l’aveva fatta, da lì il conoscersi fu il passo successivo. La prima volta che scesi nel suo garage rimasi fulminato: un sintetizzatore, una batteria, un basso e anche una chitarra. Le apparecchiature erano accese, pigiai il dito sul do centrale del sintetizzatore, un Crumar Trilogy, e suggellai questo patto. Correva l’inizio degli anni 80."
Nel 1985 ci venne chiesto di realizzare qualche brano per un paio di compilation su cassetta: "Saturno Sopra le Acque" [clicca QUI per leggere] curata da Plastica fanzine new wave di Latina e "L'Italia Taglia" curata altresì dalla megamagomusic di Alberto Fiori Carones.
Realizzammo "Happiness" [clicca QUI per ascoltare] per "Saturno Sopra le Acque".
"Happiness" è l’esatto contrario di quello che significa il titolo. Ci fu di aiuto nella registrazione di questo brano Stefano, che suonò la chitarra per noi. Io volli provare a cantarci sopra e ne scrissi anche il testo. L’influenza di quel periodo erano i Cocteau Twins o comunque tutta la scuderia della 4AD. Quell’anno abbiamo anche avuto modo di sentire i Cocteau a Nettuno (era il 10 di Agosto 1985) in una esibizione non propriamente riuscita causa i microfoni che funzionavano male. Questo brano ricorda molto le loro atmosfere anche se si sviluppa in modo completamente diverso. Il “rumore” iniziale figurava onde del mare che si infrangono a riva ed il testo ha come morale che “non si può essere felici se non si soffre”. E così tutto torna.
Per "L'Italia Taglia" realizzammo invece due tracce: "Namenlos" e "Let Me Kill".
"Namenlos" [clicca QUI per ascoltare](si pronuncia così come si legge) venne fuori partendo da una registrazione notturna di uno speaker tedesco. A quei tempi avevo sempre in mente un album che era "My Life in the Bush of Ghosts" di David Byrne e Brian Eno. Ero ossessionato da come avevano usato le voci non per cantare ma come “strumento” riempitivo. "Namenlos" fu più un lavoro di montaggio che non di esecuzione vera e propria anche se durante la registrazione non è stato usato alcun sequencer. La parte più difficile fu convincere Giorgio ad usare un distorsore con il basso. Io lo volevo decisamente elettronico questo brano e come drum machine fu usata una Roland TR-606, due sintetizzatori, un Yamaha DX7 ed un Roland JX3P, un basso Fender Jazz Bass 1977 più vari effetti a pedale tra cui un reverbero autocostruito da Giorgio stesso.
"Let Me Kill" [clicca QUI per ascoltare] è sviluppata in un crescendo, come un inseguimento tra due macchine di cui una è un’Aston Martin. Ovvio che stiamo parlando di Bond, James Bond. Da parte mia questa traccia è un vero e proprio omaggio ad uno dei miei idoli di quel tempo. Avevo in mente di fare qualcosa del genere, ossia fin da quando ebbi tra le mani un nastro pubblicato da Les Disques di Crépuscule dal titolo "From Brussels with Love" (1980). Di questo nastro mi colpì subito il numero di catalogo, TWI 007, e visto che l’etichetta non aveva ancora 7 titoli in attivo decisi di indagare sul perché. Venni così a sapere che questo numero di catalogo fu assegnato da uno dei due fondatori dell’etichetta belga perché voleva dedicare questa compilation all’agente 007. Da qui trovare il titolo per questo brano fu troppo facile e "Let Me Kill" ne è il nostro di omaggio. La strumentazione era quasi la stessa di "Namenlos" ad eccezione della drum machine che fu sostituita da una Drumulator. Ricordo quegli anni, più o meno tra il 1980 e il 1986, come qualcosa che avrei sempre voluto essere".
(Antonio)
Gli EX EX, in realtà, sono un "gruppo dormiente" perchè non si è mai sciolto ufficialmente. Giorgio e Antonio hanno, nel corso degli anni, sempre continuato ad interagire, scambiandosi suggerimenti musicali ed idee. Nel 2020, in piena pandemia, hanno creato questa pagina su bandcamp [clicca QUI per ascoltare] e proprio oggi Giorgio mi ha fatto pervenire in esclusiva questo video che mi ha descritto come "parte di un nuovo brano degli EX EX. Lo stile è tra Alva Noto e Autechre" che con piacere pubblico sul canale YouTube della Capit Mundi? [clicca QUI]. Aggiungendo, alla fine, "Abbiamo altri brani. Ti terrò al corrente".
Che gli EX EX si stiano risvegliando? Noi speriamo di si e che così possano magari risvegliare anche solo qualcun altro nella sonnolenza generale che ammanta l'intera attuale scena musicale della penisola.