”Saturno Sopra le Acque” (1985)

di Paul Shiva 26 agosto 2024

AA.VV. “Saturno Sopra le Acque” (1985)
Allegata a Plastica nr. 5 (novembre 1985)

La fanzine Plastica, come abbiamo raccontato QUI, era nata come evoluzione delle precedenti esperienze (Brutta & Brolla e Mr. Kairolik) caratterizzandosi fin da subito per la sua veste grafica molto più curata e per la rete delle collaborazioni che era riuscita speditamente a tessere tanto che l’ha portata a connettersi ad ogni angolo dello stivale sia con band della scena nuovo rock italiana che con altre fanzines andando ad assurgere allo status di ulteriore ‘nodo’ di questa vera e propria rete ante-internet (l’internet “de’ noantri punkers”, insomma).

Solo come esempio, nei ringraziamenti ai “collaboratori” dei vari numeri compaiono “Daniela di Tribal Cabaret” (ovvero Daniela Giombini, nel numero 2), MEGAMAGOMUSIC (clicca QUI per info) e T.L.O.T.G. (Alberto Fiori Carones e The League of the Gloomers ovvero Luca Rigato, nel numeri 3/4), di nuovo Alberto Fiori Carones M.M.M.(nel numero 5, collaborazione, in particolare, che vedremo presto che sviluppi avrà!).

Giunta, per l’appunto, al nr. 5 nel novembre del 1985, Plastica con questo numero compie un ulteriore ed importante passo - perchè ciò le permette di acquisire ancor più autorevolezza - curando la sua prima compilation di band italiane con il titolo di “Saturno Sopra le Acque”.

Molto interessanti - perchè altamente evocativi a nostro avviso - innanzitutto titolo scelto e veste grafica. L’autore del libro di fantascienza “Saturn Over the Water” (1961) del quale  questa compilation prese in prestito il titolo, il romanziere e drammaturgo inglese John Boynton Priestley, era morto proprio l’anno prima, il 14 agosto 1984. La scelta del titolo e del simbolo stampigliato sulla copertina appare come un deliberato - e beffardo - intento di aggiungere un ulteriore mistero da sommare ai molti già presenti nel plot del libro in parola.

L’iconico simbolo sulla copertina del libro di Priestley era un 8 con sotto un’onda mentre qui diventa una sorta di ‘crasi simbolica’ tra una croce e la lettera ‘h’ che nell’alchimia corrisponde propriamente al simbolo del piombo (ma a ben guardare non somiglia anche ad un 5, il numero di quel Plastica?) il quale (sempre in questo ambito) risulta connesso proprio al corpo celeste di Saturno.

Saturn Over the Water

A questo pianeta nell’astrologia antica è di solito attribuita un’influenza nel regolare l’equilibrio del rapporto dell’individuo con il mondo esterno, spingendolo alla riflessione ma anche alla malinconia e alla pazzia (!).

Bisogna poi ricordare che il primo fine dell’alchimia era proprio quello di trasformare il piombo - ovvero ciò che è negativo - in oro. Inoltre, il segno della singola onda presente sulla copertina del libro qui viene sostituita da una doppia onda molto simile al simbolo astrologico dell’Acquario. E, guarda caso, Saturno ha proprio “domicilio diurno” in Acquario ovvero ha possibilità di manifestarsi con particolare intensità quando vi si trova!

Credo che vi abbiamo fornito, in ordine addirittura logico;-), tutti gli elementi affinché ciascuno di voi possa rintracciare il proprio personale significato di questa bella ed enigmatica copertina.

Per quanto riguarda, altresì, il 'vero' significato questo sicuramente avrebbe potuto spiegarcelo solamente Andrea Lopez considerato che fu l’autore della veste grafica e che, praticamente, qualsivoglia idea che si levava dal muretto di via Cairoli raramente non era sua. Quindi, purtroppo, è destinato a rimanere un mistero irrisolto ed irrisolvibile. Buona fortuna…

Ma passiamo dalla semiotica a parlare dei suoni: apre la compilation Happiness” - brano magistralmente sospeso tra Throbbing Gristle e Joy Division - degli EX EX [clicca QUI per ascoltare] di cui parleremo presto (abbiamo contattato il bassista e compositore Giorgio Calderan anche per avere il piacere di pubblicare un suo ricordo al riguardo) e che rappresenta l’esordio della band di Sabaudia.

Seguono due cantilene sperimentali degli Hat Hat di Alberto Fiori Carones (sperimentatore, musicista, produttore, uno dei personaggi cardine di tutta la scena post punk e new wave italiana) di cui troviamo la sintomatica intervista all’interno della fanzine. [clicca QUI per leggere] Clicca QUI  invece per ascoltare "Meditare" e QUI per "Guardami S.d.V.".

Danza Morta (aka Dead Dance) di Michele Pingitore propongono, invece, un dark oscuro e tirato con Non Esisto” [QUI], tratto dall’omonimo 12” pubblicato nel 1984 e a chiusura del lato A troviamo una perla psycho-dark dei Kryptästhesie di Lecco, Steaming” [QUI], già presente sul loro primo demotape “Leaves' Laughters” uscito qualche mese prima.

Presto contiamo di fare quattro “psicotiche chiacchiere” con Dario Antonetti (all'epoca voce e chitarra poi negli Acidi Tonanti negli anni 90 ed oggi ne La Forma delle Nuvole) per tentare di aprire qualche ulteriore porta della percezione (che non bastino mai quelle già aperte ne sanno qualcosa gli Apertura Porte). La pubblicheremo presto qui su Capit Mundi?!

La side B ci risveglia dalle atmosfere sognanti dei Kryptästhesie , con Coming” [QUI] dei Venhaville da Ivrea eseguita live con piglio (oserei dire) punk-beat [clicca QUI per articolo di Plastica]. Abbiamo contattato Stefano Coi (StivMcCoy) - voce e chitarra di quella primissima formazione che ci ha raccontato che dal 2019 assieme al figlio (e troviamo che sia un bene assoluto che certi patrimoni genetici non vengano dispersi!) Edoardo alla batteria, Luca Guerrini al basso (che aveva già a suo tempo sostituito alle tastiere per un anno Alessandro "The Box" durante il suo servizio militare) e Daniele Armadoro alle tastiere, la band è ripartita con il nome di New Venavil. Steve, tra l’altro, ci ha piacevolemente sorpreso quando ci ha riferito che “Coming” è uno dei vecchi brani ancor oggi suonano e che più gli piace “per il sound più graffiante e psichedelico che ha assunto con questa nuova formazione”.

Dopo i Venhaville, passiamo (per restare in tema) alle alchimie soniche di G.M. con Ordini” [QUI]. Brano che Giorgio Manunza, con la rinomata dovizia, tenta di decriptarci QUI all’interno della fanzine.

Uno degli apici di questa compilation è, a nostro sommesso e soprattutto malato parere, “Dogmatismo” dei Danneggiamento Cerebrale [QUI] di Dario Polvara, Dario Antonetti al basso e Romeo dei Kryptästhesie che, come mi ha raccontato Dario Antonetti, fu registrato ”con un 4 piste a cassetta, da mio cugino Massimo. Un grande bluesman che purtroppo non c'è più…”. Come lo ha definito lo stesso Dario (Antonetti)"Un brano abbastanza terribile... ma Polvara era così 😂", un brano che da queste parti naturalmente, per così dire, non possiamo fare a meno di apprezzare.

Poi è la volta della nuovissima incarnazione di Paul Shiva, i No Existence, con il paranoico, ansimante e ‘pilianoThe New God” [QUI] (pezzo che poi troveremo nel loro primo - e definitivo - demotape “The Bathos” che uscirà da lì a qualche mese, ovvero nel marzo del 1986). La consapevolezza che “nuovi dei” (e relative nuove “chiese”) nascano continuamente dalla nostra impossibilità di accettare, in definitiva, la nostra finitudine e che, come scrisse Emil Zola, “La civiltà non raggiungerà la perfezione finché l'ultima pietra dell'ultima chiesa non sarà caduta sull'ultimo prete”.

Il dark/post punk a là Cristian Death di Incubus” degli Splinters of Hate [QUI] (come i sopra citati Dead Dance, anche loro di Cosenza ed appartenenti anch’essi alla “scuderia “ Dark Age Production di Sergio Giacoia che curò anche la pubblicazione della fanzine Stonehenge [QUI articolo su Plastica]) chiude il nastro.

Una compilation che ascoltata oggi vi farà immergere in un momento magico facendovi, peraltro, rimanere, come lo stesso Saturno, se non magicamente, perlomeno alchemicamente “sopra le acque”.

Grazie pertanto soprattutto a Saturno ma anche un po’ a Plastica!

Saturno Sopra le Acque 1985 Copertina

Saturno Sopra le Acque (Copertina K7)

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