18 (omissis) marzo (omissis) 1985

Il 18 marzo 1985 si tenne in (omissis) con il patrocinio di (omissis) "proprio quello che non si deve fare nel panorama musicale italiano". I Mono [clicca QUI per leggere] suonarono 20 minuti eseguendo solo cover: "In the Flat Field", "Double Dare" e "Nerves" dei Bauhaus, "Disorder" dei Joy Division e un pezzo dei Velvet Underground lasciando completamente di stucco il pubblico per la forza della loro interpretazione.

Clicca QUI per ascoltare la recensione sulla Audiozine di Plastica nr. 3/4 del Maggio 1985.

[Chiunque avesse informazioni e/o notizie riguardo gli omissis è pregato contattarci via mail - clicca QUI per la pagina CONTATTI sarà garantito il più completo anonimato].

Mono “Tra Breve” (1984)

Alla fine del 1984, i Mono [clicca QUI per leggere] pubblicarono il loro terzo demotape (che, invero, sarebbe dovuto uscire in forma vinilica di un E.P.) composto da nr. 5 tracce ed intitolato “Tra Breve” (clicca QUI per ascoltare).

Questo tape contiene due pezzi che si possono annoverare tra le massime vette creative mai raggiunte dalla band di Latina: "From Planets and Satellites" (con reminiscenze Joy Division ed A Certain Radio) e, soprattutto, "Gasoline Remains" (che personalmente considero il loro capolavoro assoluto). [clicca QUI e QUI per recensione e intervista]

Live Uragano 281284

Il 28 dicembre 1984, a distanza, quindi, di poco più di un anno e mezzo dal fondante e seminale concerto dei Muddy Boys e dei Negative Existence [clicca QUI per leggere e per il video] che proprio lì si era tenuto il 17 maggio 1982, i gruppi del nuovo rock della “scena di via Cairoli” tornarono a calcare il palco del Cinema Teatro Tirreno: questa volta si esibirono i Mono assieme a Tacite Intese, Human Expression e London 77 [clicca QUI per leggere].

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Plastica: la fanzine definitiva

Nel mese di settembre del 1984, dopo l’embrionale esperienza dei due numeri di Brutta & Brolla [clicca QUI per leggere], il collettivo di via Cairoli, dopo essersi un po' "affinato" con un prodotto più elaborato dando alle "stampe" Mr. Kairolik [clicca QUI per leggere] approda finalmente alla fanzine che, senza ombra di dubbio, possiamo considerare il punto di arrivo definitivo dell'esperienza della INESISTENT PRESS [clicca QUI per i cataloghi]: PLASTICA.

Con PLASTICA fu, infatti, portata a compimento l'evoluzione dal punto di vista grafico che aveva avuto inizio con Mr. Kairolik; furono ancor più ampliate le collaborazioni e gli scambi sia con l'intero circuito della stampa alternativa della penisola che con singoli artisti della scena punk/new wave nazionale:  importantissimo il tocco creativo, dal punto di vista grafico, che fornì Luciano Guerzoni aka PunkDark, contestualmente collaboratore di molte tra le più importanti fanzine italiane dell'epoca che, di nuovo, ringraziamo di cuore per averci donato tutti i numeri di Mr. Kairoli e di Plastica da lui gelosamente conservati per oltre quarant'anni e che prossimamente avremo l'onore di intervistare qui su Capit Mundi?!

PLASTICA era focalizzata esclusivamente sulla scena new wave italiana e ne furono pubblicati sette numeri - con un prezzo oscillante tra le 1000 e le 3500 lire - con una tiratura "classica" ovvero di circa 200 copie ognuno.

Clicca QUI per la copertina del numero 1 (Settembre 1984)

Clicca QUI per la copertina del numero 2 (Gennaio 1985)

Clicca QUI per la copertina del numero 3/4 (Maggio 1985)

Clicca QUI per la copertina del numero 5 (Novembre 1985)

Clicca QUI per la copertina alternativa del numero 5 (Novembre 1985)

Clicca QUI per la copertina del numero 6 (Autunno Inverno 1986)

Clicca QUI per la copertina alternativa del numero 6 (Autunno Inverno 1986)

Clicca QUI per la copertina del numero 7 (???? 1987)

[Sono mancanti solo il nr. 1 e il nr. 7: le ricerche sono in corso, chi ne avesse copie è pregato contattarci via mail - clicca QUI per la pagina CONTATTI]

20 giugno 1982: Oscenità e Rabbia a Terracina

Ve ne aveva già parlato Paul Shiva nella video-intervista (più propriamente un referto psichiatrico della patogenesi dei Negative Existence) rilasciata al notissimo Pandemoniologista Prof. Peter Pandemya che abbiamo pubblicato QUI e di cui ri-pubblichiamo di seguito il relativo estratto:

"Poco più di un mese dopo [il primo seminale concerto dei Negative Existence del 17 maggio 1982 - N.d.R.] il 20 giugno, suonammo dal vivo durante un evento organizzato per l’estate di Terracina (clicca QUI per ascoltare). Per l’occasione rientrò, dopo essersi pentito di averci lasciato, Paolo il batterista mentre al basso colmammo la vacanza con l’inserimento di Luciano Levrone (che in realtà non aveva mai suonato il basso prima…). Facemmo un concerto orribile anche perché alle nostre conclamate incapacità tecniche si sommò anche la mancanza di casse-spia per cui, suonando all’aperto, non avevamo il benché minimo ritorno di quello che producevamo… Io stonai ancor più di quello che credevo fossi in grado di fare. Ricordo una versione di “Anarchy in the U.K.” che se l’avesse ascoltata Johnny Lydon ci avrebbe menato e sarebbe stato assolutamente giusto. Dopo circa 20 minuti gli organizzatori ci abbassarono al mixer. Comunque quel concerto fu importante perché portò per la prima volta il punk a Terracina…"

IL COLLETTIVO URAGANO

Come abbiamo già anticipato QUI, dalle ceneri dell’Associazione Apertura Rock nel 1984 nacque (sempre su precipua iniziativa di Andrea Lopez) il collettivo “Uragano” che intendeva “promuovere le forme (e le manifestazioni) di cultura giovanile meno conosciute e sostenute; per “forme di cultura giovanile” si intende a) musica (new wave, heavymetal, industrial, rumori sparsi, tutte le forme di sperimentazione creativa)

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Sono proprio uno Shitposter ante litteram

Poi, al di là dei tanti sforzi messi in atto per auto-definirsi invitandosi diverse volte a bere un buon calice di Chianti - perchè in vino veritas - conversandosi più o meno amichevolmente camminando, indifferentemente, in città o su una spiaggia [clicca QUI per guardare] ed arrivando financo ad intervistarsi formalmente [clicca QUI per guardare] ecco che, all’improvviso, appare un utente di Reddit con nickname krasnyj che con 18 parole e un “haha” ti inquadra in modo perfetto scattando una istantanea quasi definitiva:

Comment
byu/AI-Review from discussion
inTheMysteriousSong

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Last Shop Standing: Whatever Happened to Record Shops?

Siamo negli anni 80, ovviamente non c’era ancora internet e le neonate (e meno male!) radio libere (di cui abbiamo scritto QUI) erano l’unico modo che i giovani avevano per ascoltare musica non mainstream.

La trasmissione in modulazione di frequenza comportava, altresì, un limite di ampiezza per cui quelle radio avevano ovviamente vincoli per così dire “naturali” del loro raggio di copertura geografica, in assenza, ovviamente, di piuttosto onerosi ripetitori.

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Radio Free Kairoli

La cosiddetta rivoluzione delle radio libere che provocò quella storica sentenza della Corte Costituzionale dell’estate del 1976 (con la quale fu finalmente sancita la legittimità della trasmissione radiofonica via etere per i privati legalizzando quello che, dal 1974, era stato il proliferare di “radio pirata” in ambito di monopolio statale della radiodiffusione) ebbe i suoi effetti anche a Latina come ben ricostruisce storicamente la rivista online “Fatto a Latina” [clicca QUI per leggere].

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Via Cairoli, le Origini: Intervista a GM

Giorgio Manunza è stato uno degli iniziatori della scena di via Cairoli: dapprima cantante e performer nei basilari Neon [clicca QUI per leggere ed ascoltare] poi sperimentatore sonoro con il moniker di GM o GMPOP [clicca QUI per ascoltare]. Per noi perciò è un grande piacere avere l'occasione di potergli fare qualche domanda sulle origini della scena del nuovo rock di Latina.

Capit Mundi?: Ciao Giorgio, è un piacere poterti avere qui su Capit Mundi? per darci una mano nel ricostruire l’atmosfera che si respirava su quel muretto di via Cairoli nella Latina degli anni 80! Potresti innanzitutto raccontarci quali erano le ispirazioni artistiche, musicali e non solo, dei tuoi Neon?

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