Mono ovvero il Nuovo Rock non Stereo/tipato di Latina

di Paul Shiva 9 ottobre 2023

I Mono [clicca QUI per info] è stato il più importante gruppo del nuovo rock di Latina sia per la qualità innovativa del loro suono che per la funzione catalizzatrice svolta in quella che fu la mitica "Scena di via Cairoli", che prese il nome dalla via eletta come luogo di incontro ed aggregazione dalla gioventù pontina appassionata delle nuove sonorità esplose in tutto l'Occidente a seguito della rivoluzione punk. Mono Neon Latina

La band nacque all'inizio dell'estate del 1982 come evoluzione dei Neon [clicca QUI per info] (primo gruppo a Latina a 'subire' l'influenza punk/new wave che si stava pandemicamente diffondendo come nuova subcultura rock) resasi necessaria in seguito alla fuoriuscita sia dei fratelli Guido e Pino Giudicianni che del cantante/performer Giorgio Manunza (il quale, da lì, intraprenderà un percorso solista con i moniker di “GM” e di "GMPOP").

I due restanti componenti dei Neon (Andrea Lopez e Augusto Zimbalatti) decisero allora di cambiare il nome in Mono e, con l’inserimento di Tommaso Pastore (chitarra e voce) e Paolo Tomassi (basso), nel contempo, anche l’indirizzo artistico della band con una maggiore realizzazione di pezzi autografi (i Neon avevano realizzato, altresì, per lo più covers) e con una sensibilità maggiormente indirizzata verso la new wave e l’art-rock.

Se si volessero, peraltro, rintracciare le origini più profonde dei Mono dovremmo comunque risalire addirittura ai primi mesi del 1973 quando il nucleo storico dei Neon (ovvero Andrea Lopez e Giorgio Manunza) dette vita agli Zenith (che presto cambiarono denominazione in Z./Furs) gruppo dedito a sonorità che furono definite, dalla fanzine "La Cornice", “etnico-rumoriste” [clicca QUI per leggere] (e vedremo quanto, in futuro, l'interesse per la sperimentazione sonora ritornerà prepotentemente sia nella produzione musicale di Manunza che per quella di Lopez).

Nel 1977, quando si aggiunsero i due fratelli Giudicianni e Augusto Zimbalatti, gli Z./Furs divennero Neon.

Or dunque, come già detto, nell'estate del 1982, iniziò a prendere forma una nuova idea di band e,  già nell’agosto dello stesso anno, i Mono registrano il loro primo pezzo, quell'Eggs” (clicca QUI per ascoltare) che sarà pubblicato in apertura della primordiale ed oramai mitica compilation Official Invaders (clicca QUI per info).

"Official Invaders" ha l'immenso merito di aver fotografato le primissime band della "Scena di via Cairoli" ai loro albori (oltre ai Mono, infatti, ebbe il merito di testimoniare il punk/no wave dei Negative Existence [clicca QUI per leggere] ed il mod dei Jars).

A causa delle defezione del loro batterista,  Andrea Lopez [clicca QUI per info] suonò la batteria nei tre pezzi (clicca QUI per ascoltare) che i Negative Existence registrarono per questa compilation. Andrea, difatti, sin dall’inizio del suo percorso artistico dimostrò uno spiccato eclettismo, grande capacità di aggregare ed una energia straripante ed irresistibilmente contagiosa. Queste sue qualità lo resero il principale motore creativo, l’anima più profonda, della "Scena di via Cairoli".

Nel dicembre del 1982, i Mono pubblicarono il loro primo demotape “Ace Tone” (clicca QUI per info), una cassetta che conteneva tre pezzi (clicca QUI per ascoltare) (ai quali, nella successiva riedizione, furono aggiunte due bonus track dal live del 1983 al Suburbia di Perugia). “Vistablue” e “Beady Eyes” trasudano influenze wave sul filone Tuxedomoon con qualche spruzzata art-rock a là Pere Ubu e no wave (che tanto aveva influenzato molte band lungo lo stivale a partire dai fondamentali Gaznevada) mentre Kairolistrassejugend” (clicca QUI per video), l’inno alla gioventù di via Cairoli, è un tripudio no wave che, non ho alcun timore di asserire, non avrebbe sfigurato in “No New York”. La cassetta audio fu anche la prima pubblicazione della neonata etichetta autogestita Inesistent Records & Tapes (poi semplicemente Inesistent Produzioni) (clicca QUI per info) creata sempre da Andrea Lopez.

Ace Tone” raccolse recensioni molto positive sia dalla stampa musicale “ufficiale” - come Rockerilla nr. 36 Marzo 1983 (clicca QUI per leggere)- che da fanzines sparse per lo stivale [clicca QUI per leggere] e non solo [clicca QUI per leggere].

Il 2 aprile 1983 furono protagonisti del memorabile evento live "Uova Marce"[clicca QUI per leggere] organizzato assieme alle altre bands della scena di Latina (London 77, Containers e Pastori).

Circa un mese dopo, il 6 maggio 1983, i Mono ebbero l’onore di salire sul palco del mitico SVBVRBIA di Ponte San Giovanni frazione di Perugia (clicca QUI, QUI e QUI per info), palco sul quale si esibirono, dal 1981 al 1986, tutti i migliori gruppi della new wave sia italiani che non (cantò lì addirittura l'immensa' Nico!). Quel concerto venne immortalato con la pubblicazione - dopo qualche mese, in novembre - del demotape “Après Les Dances” (clicca QUI per info) vivida testimonianza sia di una già raggiunta notevole solidità compositiva che contestuale considerevole prolificità di una band che (nonostante fosse nata da pochissimi mesi) si era dimostrata ampiamente in grado di sostenere un live-set di ben quaranta minuti costituito da 8 pezzi autografi (oltre a due cover dei Velvet Underground) e, per di più, su un palco così prestigioso (clicca QUI per ascoltare concerto integrale).

Poster Suburbia Perugia Mono

L'anno successivo, il 1984, i Mono pubblicarono il loro terzo demotape (che, invero, sarebbe dovuto uscire in forma vinilica di E.P.) composto da nr. 5 tracce ed intitolato Tra Breve” (clicca QUI per ascoltare). Questo lavoro contiene due pezzi che si possono annoverare tra le massime vette creative mai raggiunte dalla band di Latina: "From Planets and Satellites" (con reminiscenze Joy Division ed A Certain Radio) e, soprattutto, "Gasoline Remains" (che personalmente considero il loro capolavoro assoluto). [clicca QUI e QUI per recensione e intervista]

In quell'anno parteciparono [clicca QUI per leggere] - assieme a band dello spessore di Weimar Gesang ed Aidons La Norvege - alla compilation di gruppi post punk italiani "Afterglow (1984) (clicca QUI per info) curata dalla fanzine Komakino di Cerro Maggiore (MI) (clicca QUI per info)  ed allegata al numero 7 con due brani (“From Planets and Satellites” e “The Perfect House”). Questa compilation è stata recentemente ristampata in vinile (proprio il 20 gennaio di quest’anno) (clicca QUI per info) dalla storica etichetta discografica Splittle Records (clicca QUI per info) di Firenze!

Alla fine del 1984, il 28 dicembre, salirono sul palco [clicca QUI per leggere], assieme a Tacite Intese, Human Expression e London 77 [clicca QUI per leggere], del primo concerto organizzato dall'Associazione Culturale Uragano [clicca QUI per leggere] di Latina (collettivo creato proprio dai ragazzi di via Cairoli per implementare l'attività artistico-culturale della scena). Quella loro esibizione venne poi pubblicata in uno split demotape (unitamente ad un live dei London 77 al CSOA Casal Bernocchi del 3 marzo 1985, più un pezzo tratto da "Uragano") intitolato Catastrofe nel Vuoto”[clicca QUI per ascoltare] che fu allegato alla fanzine latinense Plastica [clicca QUI per leggere] nr. 3/4 uscita nel maggio del 1985.

Nello stesso mese parteciparono ad un’altra importante compilation di gruppi new wave e post punk italiani (in compagnia, tra gli altri, di Not Moving e Carillon del Dolore) a cura di un'altra delle fanzine più autorevoli a livello nazionale (e non solo),la romana Tribal Cabaret (clicca QUI per info) (pubblicata come allegato al numero 6), ed intitolata "In the World of Faith Fear” (clicca QUI per info) con il pezzo (tratto da "Tra Breve") “Nuova Delhi”. Compilation davvero di un livello qualitativo altissimo con bands oltre che italiane, francesi e spagnole. Al riguardo è assolutamente doveroso segnalare che, dal dicembre 2022, grazie a due dei suoi storici creatori (Daniela Giombini e Dario Calfapietra) "Tribal Cabaret" ha ripreso le pubblicazioni in versione cartacea (clicca QUI e QUI per info).

Sempre nel 1985 dettero il loro contributo - con due brani inediti (“A Blue Dress for September” ed “Elevators and Pyramids”) - alla monumentale raccolta (composta da ben nr. 4 audiocassette!) di gruppi italiani curata dalla Megamagomusic ed intitolata L’Italia Taglia” (clicca QUI per info) (assieme, tra gli altri, a Nabat, F.A.R. e Militia).

Purtroppo il loro percorso a quel punto si interruppe (almeno momentaneamente) ed Andrea Lopez (geneticamente incapace di stare con le mani in mano) dette immediatamente vita al suo progetto di musica sperimentale  Settimana Enigmatica (clicca QUI per info) (all'inizio avvalendosi della collaborazione di Nando Ferdinandi e Mario Duò). La cover di "Arnold Layne" (clicca QUI per ascoltare) aggiunta in conclusione alla sopra citata compilation "Official Invaders" è, difatti, datata proprio 1985 (all'inizio degli anni 2000 questo suo progetto tra musica abstract/industrial e sonorizzazioni si svilupperà poi sotto la nuova denominazione Triodo). (clicca QUI per ascoltare)

Mono Settimana Enigmatica Latina

Nel 1986 la loro “A Blue Dress for September” venne inclusa nella cassetta compilation Partitura Incompiuta per Pianola Meccanica” (clicca QUI per info) (con, tra gli altri, Vittorio Nistri - ora nei Deadburger -, Kryptästhesie e No Existence) curata dalla Inesistent Produzioni Latina (clicca QUI per info) e fu pubblicato un demotape celebrativo intitolato “Imperi" (clicca QUI per info) che raccoglieva, a mo' di commiato, praticamente tutta la loro produzione artistica.

Vi fu una parentesi di circa due anni (a cavallo del 1987/1988) durante la quale (con alcune variazioni nell'ultima line-up base: l'inserimento di Leo Riccardi, Mario Duò e Nando Ferdinandi - ex London 77, poi fondatore della insulsa pop band Senzabenza) i Mono si tramutarono negli Anthony Scaduto Bros. (che si esibirono nel concerto del 8.10.1987 a Pomezia - Roma - e del 28.12.1987 a Latina, Cinema Tirreno) e negli Effetto Notte (anche sotto questa veste protagonisti del citato concerto di Pomezia).

Sul finire del 1988 si riformarono brevemente con l’inserimento proprio di Nando Ferdinandi alle tastiere e Mario Duò al basso. Di questo ultimo scorcio di esistenza è testimonianza indelebile il cosiddetto concerto "della banana" del 28.12.1988 al Cinema Tirreno di Latina assieme a Bathroom Flowers, Tin Box, RAI, Bored Boys e A Fugitive. Tra i mesi di febbraio e maggio 1989 registrarono presso lo Human Studio di Sabaudia (LT) (con questa nuova formazione) le otto tracce che saranno poi pubblicate nel 1994 in un CD postumo intitolato “Mono” (clicca QUI per info) dall'etichetta Mellow Records. (clicca QUI per info)

Sulle loro ceneri nacquero i Bleach che segnarono il ritorno del sodalizio con Giorgio Manunza. I Bleach produssero un demotape intitolato “X” (clicca QUI per info) che uscì nel 1990.

Successivamente i Bleach cambiarono nome in Bleech e, nel 1994, pubblicarono (con Alessandro Puddighinu al posto del - nuovamente - fuoriuscito Giorgio Manunza) un E.P. in versione 7” intitolato La T.V. dei Ragazzi”. (clicca QUI per info).

Nel 2006 la Splittle Records ristampò su doppio CD la compilation in vinile (principalmente di band hardcore punk) "Goot From the Boot" che aveva, originariamente, pubblicato nel 1984 aggiungendovi ulteriori tracce tra le quali brani degli Aidons la Norvege, dei Dive, degli Overload ed i tre pezzi di “Ace Tone” dei Mono (clicca QUI per info).

Nel 2009, ideato e diretto da Pierpaolo De Iulis, esce in DVD il documentario "Crollo Nervoso - La New Wave Italiana Degli Anni 80" (clicca QUI per info) a cui viene allegato un bonus CD curato da Federico Guglielmi con artisti del catalogo della Splittle Records intitolato Tracce Magnetiche” (clicca QUI per info) nel quale viene incluso "From Planets and Satellites" ad ulteriore testimonianza della assoluta rilevanza dei Mono nell'ambito della scena new wave nazionale. Questo CD sarà poi ristampato in doppio vinile sempre dalla Splittle Records nel 2020.

Il 22 marzo del 2015 purtroppo Andrea ci lasciava.

Questa è la storia davvero gloriosa di una delle band più importanti della new wave italiana.

Per quanto riguarda le influenze, come già in parte sono state richiamate, oltre ai Velvet Underground, ai Joy Division, alla No Wave e ai Tuxedomoon non si possono peraltro non citare gli Stooges, i Roxy Music, il David Bowie del periodo berlinese, gli Sparks (che Andrea Lopez stesso citò come influenza in alcune interviste), Siouxsie and the Banshees, i Bauhaus, i Residents, i Simple Minds, David Sylvian e i Japan: il tutto, altresì, rielaborato al servizio di una creatività assolutamente originale, mai stereotipata - e mi piace pensare che il senso profondo del loro nome, in apparenza banale, possa risiedere critpicamente proprio qui - e di una produzione musicale che risulta stupefacentemente attuale pur essendo testimonianza di un’epoca ben precisa, quella del post-punk e del filone art rock della new wave.

Solitamente queste sono le qualità che contraddistinguono solo ed esclusivamente i grandi artisti.

Produzione [clicca per ascoltare]

Mono Andrea Lopez Bleach Bleech

[Andrea Lopez - primi Anni 90]