Pochi mesi dopo la pubblicazione del demotape “Strange Emotions” di cui abbiamo parlato QUI, quello che era un progetto praticamente solista di Alessio Iancarelli - a seguito del connubio con alcuni suoi amici di Frascati - evolvette velocemente nei Tin Box.
Sul finire del 1985 fu pubblicato il demotape “Handful of Ashes” composto da otto brani e che già conteneva la loro canzone più importante ovvero “The Shine of the Fire”, cantata da Rodolfo Siri (che ne era anche l’autore) [clicca QUI per leggere la recensione su Plastica nr. 5].
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AA.VV. “Saturno Sopra le Acque” (1985)
Allegata a Plastica nr. 5 (novembre 1985)
La fanzine Plastica, come abbiamo raccontato QUI, era nata come evoluzione delle precedenti esperienze (Brutta & Brolla e Mr. Kairolik) caratterizzandosi fin da subito per la sua veste grafica molto più curata e per la rete delle collaborazioni che era riuscita speditamente a tessere tanto che l’ha portata a connettersi ad ogni angolo dello stivale sia con band della scena nuovo rock italiana che con altre fanzines andando ad assurgere allo status di ulteriore ‘nodo’ di questa vera e propria rete ante-internet (l’internet “de’ noantri punkers”, insomma).
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Su Plastica, "G-Remixes" venne definito "un esordio sconvolgente di un vero alchimista sonoro: ritmo, follia e divertimento" e come "caos sperimentale per amanti del masochismo".
QUI avevamo già pubblicato un'intervista a GM uno degli iniziatori della scena di via Cairoli: dapprima cantante e performer nei basilari Neon [clicca QUI per leggere ed ascoltare] poi sperimentatore sonoro con i moniker di GM o GMPOP.
Ne abbiamo parlato anche QUI in occasione del concerto "Uova Marce" del 2 aprile 1983 al quale partecipò in duo con Alessio Iancarelli con il nome di Pastori.
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Human Expression
”Being in the Becoming” (1985)
Avevamo già raccontato QUI dell’esordio degli Human Expression di Sabaudia sul palco del Cinema Teatro Tirreno in occasione del LIVE URAGANO 281284. Si era sottolineato come proprio in quanto fossero autori di sonorità new progressive (pur con velate influenze dark wave) la loro presenza su quel palco testimoniasse l’apertura della scena nuovo rock di Latina nei confronti di approcci estetici e stilistici del tutto distanti dalla subcultura punk/new wave che, invero, era nata e si era diffusa in aperta contrapposizione proprio con la weltanschauung che aveva forgiato il mondo del rock nel corso di quasi tutti gli anni ’70 (come l’Hard Rock ed, appunto, il Progressive).
Gli Human Expression, appena qualche mese dopo quell’esordio, furono non solo la prima band della scena rock pontina degli anni 80 a pubblicare un vinile autoprodotto in formato LP: “Being in the Becoming” (1985) distribuito della Contempo Records di Firenze ma addirittura la prima band nazionale del nascente movimento new progressive nel riuscirci!
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QUI abbiamo raccontato della Morte delle Illusioni, del crepuscolo di una subcultura, della presa di coscienza del bisogno ineludibile di una dimensione ‘mitologica’ che però contemplasse anche il contestuale spazzare via qualsiasi remora giustificatoria, della sfida alla Realtà, spavalda, senza nulla da perdere e come tutto ciò aveva condotto ai No Existence, in definitiva all’obiettivo di riappropriazione di una “dimensione neutrale, sostanzialmente ‘laica’ e metodicamente critica”.
Intanto qui di seguito trovate il Manifesto, la dichiarazione d’intenti, dei No Existence del marzo 1985.
Poi ne riparleremo.
Doverosamente.
"Non nascere è indubbiamente la migliore formula che esista. Non è purtroppo alla portata di nessuno" (Emil Cioran)
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Tacite Intese
”Strange Emotions” (1985)
Come avevamo scritto QUI subito dopo la pubblicazione del demo “Fear of Living” (1983) i Containers si erano sciolti ed Alessio Iancarelli aveva intrapreso il progetto Tacite Intese (che lo vedeva principalmente come solista, con alcune collaborazioni esterne).
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"Official Invaders"
Demo K7 Compilation scena di "via Cairoli-Latina"
Come avevamo scritto questi brani furono registrati nel mese di luglio del 1982 in presa diretta in uno scantinato che i tre gruppi avevano affittato per utilizzarlo come sala prove ma rimasero inedite, chiuse in un cassetto, fino al 1985 quando, dopo essere stata aggiunta in chiusura una delirante cover di "Arnold Layne" (1967) terzo 45 giri dei Pink Floyd di Syd Barrett realizzata da Settimana Enigmatica di Andrea Lopez (clicca QUI per leggere) (sorti sulle prime ceneri dei Mono), finalmente (ufficialmente, sarebbe meglio dire per rimanere in assonanza con il titolo) furono pubblicati.
Storia .
Tracklist:
2 Negative Existence – "Repressione di Massa" (aka "Ti Martellano il Cervello") [Drums: Andrea Lopez]
3 Negative Existence – "Shining" [Drums: Andrea Lopez]
4 Negative Existence – "Perversione" [Drums: Andrea Lopez]
5 The Jars – "I Don't Know the Reason"
7 Enigmatica Settimana – "Arnold Layne"(Pink Floyd)
clicca SUI brani per ascoltarli sul Canale YouTube di Capit Mundi?!
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Catastrofe nel Vuoto (1985)
Compilation Live con Mono e London 77
Allegato inizialmente al nr. 3/4 di Plastica che uscì nel mese di maggio 1985, “Catastrofe nel Vuoto” aveva lo scopo di testimoniare lo stato live delle due band, in quel momento, di punta della scena di via Cairoli: Mono [clicca QUI per leggere] e London 77 [clicca QUI per leggere].
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“Dead Illusions” Demotape (1985)
All’inizio del 1985 si consuma la Morte delle Illusioni di Paul Shiva. Un’epoca stava finendo. In realtà era già finita da probabilmente almeno un paio d’anni, là dove era iniziata. Solo il ritardo temporale - in un’epoca in cui i mezzi di comunicazione lo rendevano ancora possibile - il décalage geografico, lo sfasamento nella freccia temporale fra centro e periferie dell’Impero, avevano tenuto alimentata artificialmente l’ultima dea nelle nostre lande ai confini anche di ogni subcultura occidentale.
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Martedì 19 marzo 1985 il rock entra nella discoteca Seventh Sky di via Amaseno a Latina. La locandina della serata enfatizza, per l'appunto, a tutte lettere proprio questa peculiarità di quell'evento: infatti il nuovo rock, quello figlio della rivoluzione punk, si era da subito contrapposto alla vacuità della disco music degli anni 70 e dei suoi templi, le discoteche. Quella sera quindi si volle rompere un tabù, porre in atto una sorta di "pacificazione" culturale.
Si esibirono quattro band: i Mono [clicca QUI per leggere] e i Manzoni Street di Latina più gli Underground Arrows e i (loro) "transfughi" Modern Charms entrambi, invece, di Roma.
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